martedì 11 settembre 2007

Sicurezza cercasi

I milanesi si sentono poco sicuri - Boom delle difese 'fai da te'

Il 65,3% degli intervistati si sente meno sicuro nei luoghi pubblici affollati: lo scorso anno aveva dato la stessa risposta il 50,6%. Si segnala anche una crescita del 6,7% a Milano delle imprese che lavorano nella produzione e distribuzione di casseforti, porte blindate, vigilanza privata, antifurti

Un'esigenza sempre più marcata che ha determinato la crescita dell'1,6% in Italia, e del 6,7% a Milano, delle imprese che lavorano nella produzione e distribuzione di casseforti, porte blindate, vigilanza privata, antifurti.

L'elaborazione su dati del registro delle imprese 2005 e 2006, effettuta dalla Camera di Commercio di Milano, mette in luce come l'effetto terrorismo faccia calare la percezione di sicurezza: il 65,3% degli intervistati si sente meno sicuro nei luoghi pubblici affollati: lo scorso anno aveva dato la stessa risposta il 50,6%. Si temono i legami tra criminalità e comunità di origine araba, soprattutto con le pianificazioni di azioni terroristiche sul territorio (29,3%) e con l'aumento di microcriminalità nelle città (17,6%).

A sentire i cittadini si scopre che la sicurezza è uno dei temi più sentiti per uno su dieci. Circa uno su tre (quasi uno su due in centro) individua nella vigilanza l'intervento più adatto. Ad essere più impaurite sono le donne; i giovani vorrebbero maggiore sorveglianza nelle ore notturne, mentre sono gli anziani a chiedere interventi punitivi contro la microcriminalità.

Guardando al confronto con l'Europa, gli italiani in generale si sentono più insicuri: quasi la metà (43%) teme di subire un furto entro un anno (contro la media europea del 30%) e oltre uno su tre (35% contro 28% europeo) non si sente sicuro nel camminare di sera nel proprio quartiere. Per questo, il 20% ricorre ai sistemi d'allarme, il 59% alle porte blindate e il ricorso ai bodyguard è aumentato del 13%.

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