lunedì 20 agosto 2007

Google affonda il DRM

Mi permetto di riportare e di condensare un articolo letto oggi sul blog di Attivissimo.
E' un argomento caldo per noi "addetti" ma che solo adesso inizia a scoppiare fra la gente comune, ed il guaio è che questo è solo l'inizio.
Il paragone forse non regge, ma mi sembra di sentire le campane di chi si piangeva addosso ai tempi degli scandali Parmalat e Bond Argentini. Forse per ignoranza, forse per superficialità, forse per bramosia si sono gettati nelle fauci del lupo. Facile poi addolorarsi, sbraitare, intentare cause che pesano solo sulla già lenta e costosa (ahinoi) giustizia italiana.
Il testo è fortemente esplicativo e suona quasi come un "vi avevamo avvisato".

A Ferragosto, Google ha chiuso il servizio a pagamento di Google Video e chiunque abbia acquistato video lucchettati da questo servizio non potrà più vederli. E non c'è assolutamente nulla da fare per cambiare le cose.

Questa, in sintesi, la lezione più bruciante ed esemplare di cosa significa il DRM: l'arroganza del potere applicata al mondo digitale. Quello che rende ancora più irritante la notizia è la fonte di questo sopruso: Google.

Forse è ora di svegliarsi e capire che Google è come tutte le altre aziende: non fa beneficenza, e se deve scegliere fra i propri interessi e quelli dei suoi clienti, sceglie i propri senza batter ciglio, e al diavolo la Difesa della Cultura Digitale e tutte quelle fesserie con cui spesso i pensatori della Rete imbellettano le dispute online.

Chi ha pagato non potrà più vedere i video a partire dal 15 agosto. Ai clienti verranno dati cinque dollari di rimborso, da spendere nei siti convenzionati con il sistema di pagamento Google Checkout. Entro 60 giorni.

Questo è quello che chi è contrario al DRM paventava da tempo: comperando musica o video lucchettati, l'acquirente si espone alla revocabilità dei suoi diritti di visione o ascolto. Il DRM che consente il ritiro dei diritti di fruizione, come quello di Google Video, è equivalente a un poliziotto privato che ti entra in casa e ti porta via i libri che hai comprato e che credevi di possedere per sempre. E lo fa perché gli gira così, punto e basta. E tu, misero cliente, devi stare zitto e non fiatare, altrimenti sei un pirata, un sovversivo.

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